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2 giugno 2014

 
Saluto e ringrazio tutti i cittadini, le Associazioni e le Autorità, civili e militari, presenti quest’oggi in questa piazza.
Vi ringrazio per essere partecipi della cerimonia che ricorda una delle conquiste più importanti della storia del nostro Paese: la nascita della Repubblica Italiana.

Quella del 2 giugno è una data che ad alcuni può apparire lontana, una data che - purtroppo - può sembrare oramai svuotata di quei valori che ha voluto e saputo trasmettere a chi l'ha celebrata prima di noi.
Quei valori e quei principi per cui donne e uomini si sono spesi e sacrificati per il bene di chi sarebbe venuto dopo di loro.
Uomini e donne che ancora sono tra noi.
Anche a loro va il nostro ringraziamento.
Oggi, però, la situazione economica e lavorativa che stiamo attraversando, la crisi strutturale vissuta dal nostro Paese permea di pessimismo anche questo giorno di festa.
 Abbiamo, solo nella nostra Ponte di Piave, poco meno di un migliaio di disoccupati ed è per questo ed è per loro che ci riesce ancora difficile credere che si possa arrivare, finalmente e in poco tempo, alla agognata fine di una crisi occupazionale e di sistema che dura oramai da troppi anni.
Una crisi che ha colpito duramente le nostre famiglie, i nostri amici, le nostre aziende, i nostri uffici.
Eppure è proprio in questi momenti che dobbiamo riscoprire i valori di solidarietà e di fiducia che hanno caratterizzato il 2 giugno di 68 anni fa.
Quei valori che hanno fatto ri-nascere il nostro Paese nella sua istituzione repubblicana, pur venendo da una guerra che aveva raso al suolo case, fabbriche, legami, speranze.

Allora gli Italiani hanno saputo lottare, sacrificarsi, unirsi e porre le basi per un rilancio sociale ed economico che ha poi donato uno dei periodo più floridi al nostro popolo.
Da lì siamo venuti e da lì dobbiamo ripartire, ritrovando la forza, l'entusiasmo e l'energia che ci servono per guardare con ottimismo al futuro che attende tutti noi.

E' soprattutto ai ragazzi che mi rivolgo. Non siate solo studenti, non siate solo osservatori passivi di ciò che accade intorno a voi: costruite la vostra storia e impegnatevi a portare dentro di voi l'insegnamento di quella che è la storia della comunità a cui appartenete, della terra dove vivete.
I vostri genitori saranno con voi, vi guarderanno percorrere il vostro cammino, ma sta a voi indicare l'obiettivo da raggiungere, la strada da percorrere.
Siate voi l'energia che serve a questo Paese, non dimenticatelo.

Ponte di Piave, 2 giugno 2014

Il Sindaco - Paola Roma