Piazza Garibaldi 1 - Tel. +39 0422 858900

PEC protocollo.comune.pontedipiave.tv@pecveneto.it

Contrasto: a
Testo:
a a a
mappa del sito | Home
Sei in: Il Comune » Amministrazione Comunale - 2009 - 2014 » Sindaco 2009-2014 » Interventi » Saluto del Sindaco a Don Samuele

Saluto del Sindaco a Don Samuele

 

Saluto a Don Samuele

Ponte di Piave 9 settembre 2012

 

Carissimo Don Samuele,

oggi sento forte la responsabilità di dover interpretare i tanti sentimenti della comunità di Ponte Piave, da me rappresentata, nell’indirizzarTi il saluto corale dell'Amministrazione Comunale.

La sento per più motivi: ovviamente e innanzitutto perchè non è facile riassumere in poche parole i sentimenti di gratitudine di tutti nei Tuoi confronti, ma anche perché, in questi anni, le varie anime della nostra comunità, e i suoi rappresentanti civili, (anche grazie a Te) si sono riconciliate dopo che in passato ci sono state altalenanti fasi, ora di ritrosia, ora di indifferenza ora di semplice stanchezza.

Insomma, non sono ancora riuscito ad incontrare nessuno che mi abbia detto: “che delusione questo Parroco!” e lo dico sinceramente e senza piaggeria.

Ripercorrendo i quasi sette, intensissimi anni che hai trascorso assieme a noi significa inevitabilmente per me ripensare al cammino anche amministrativo della comunità civile che sto guidando come Sindaco, non fosse altro perchè il mio mandato è cominciato nell'ormai remoto giugno del 2004 e Tu sei arrivato a Ponte di Piave poco dopo il 15 ottobre 2005 (ricordo ancora, fra le lacrime dei parrocchiani di Ormelle che facevano da contraltare alla gioiosa accoglienza dei nostri).

In pratica ci hai accompagnati in un percorso parallelo di reciproca conoscenza che fin da subito ha incrociato una sintonia nel sentire e una condivisione degli obiettivi da conseguire.

Sono, infatti, nati proprio con Te i ragionamenti di allora sulla tanto sperata acquisizione dello Scolasticato dei Padri Giuseppini (sulla scia di quanto già auspicato anche da Don Luigi Marconato), e le idee circa la necessità di creare nuovi spazi da offrire alla nostra comunità, a fronte non solo di una oggettiva crescita della popolazione, ma anche delle mutate esigenze di nuove offerte formative e culturali.

Con te, quindi, si è cominciato a intessere un dialogo sempre più serrato avente a oggetto, sullo sfondo, lo scenario più appropriato che tu avresti voluto consegnare ai tuoi nuovi Parrocchiani. Parrocchiani che eri intenzionato a rassicurare e rimotivare.

Sei partito, giustamente, dal lavoro di ristrutturazione della Canonica. Un’iniziativa che ha coinvolto tutti: si è mossa non solo la Diocesi, ma molte energie sono state profuse anche dal volontariato locale, i cui protagonisti vanno vivamente ringraziati.

Anche l'Amministrazione comunale di vero cuore ha contribuito per quanto le è stato possibile.

E' da lì (come hai intuito con acume) è ripartito il motore che ha riacceso molti ingranaggi che fino a quel momento erano stati “parcheggiati”: sono rinate le associazioni, i tanti gruppi, e con ciò sono sorte nuove realtà aggregative.

Mi piace ricordare su tutte il “Noi Associazioni” con il suo presidente (recentemente rieletto) che Ti ha affiancato con enorme entusiasmo, anno dopo anno.

Insomma: la Parrocchia è diventata una vera e propria sala macchine, come se ne vedono nelle grandi navi, e sono decollate innumerevoli iniziative aggregative e formative delle quali tutti, dai più piccoli ai più anziani, Ti dobbiamo rendere grazie.

Questo atteso rilancio della vita parrocchiale, ha fatto riflettere molto l'Amministrazione, quando si è trovata di fronte a scelte impegnative e rilevanti per il paese, dopo aver visto sfumare, per il costo insostenibile, l'acquisto dello Scolasticato.

Infatti, anche grazie al confronto con Te e con il Tuo Consiglio Pastorale, sono emerse le idee per le nuove strutture da realizzare. Strutture che il paese meritava e che oggi, pur fra molte fatiche, vediamo finalmente concretizzarsi.

Il nuovo polo sportivo, infatti, sta crescendo proprio qui dietro alla chiesa, pur fra molte difficoltà, anche grazie ad una collaborazione positiva fra Amministrazione Comunale e Parrocchia.

Il riposizionamento della struttura polivalente (reso necessario dalla costruzione del Palazzetto dello Sport) nell'area verde di pertinenza della Parrocchia è stata la prima lucida intuizione che abbiamo proposto (e di questo voglio essere grato all'Assessore Rorato che me la suggerì all'inizio del secondo mandato, quando abbiamo cominciato a dare forma alle tante idee in cantiere).

Ne è seguita la seconda azione, ossia quella riguardante la cessione, da parte della Parrocchia, di una fascia di terreno per realizzare un passaggio ciclo-pedonale che collegherà la sede del Gruppo Insieme, ubicata presso l'ex stazione ferroviaria, al nuovo polo scolastico, costeggiando il modernissimo Palazzetto dello Sport.

Insomma, l'intera area sportiva, per come si sta configurando, terrà conto non solo delle esigenze comunali, ma anche di quelle multiformi richieste di nuovi spazi che provengono dal mondo associazionistico parrocchiale.

Vale la pena di evidenziare, infatti, che l'utilizzo del polivalente in cui ci accomoderemo fra un po'

è stato minuziosamente disciplinato da una Convenzione fra Comune e Parrocchia: riordinando gli impianti sportivi, infatti, non abbiamo voluto distruggere quelli esistenti (come qualcuno voleva far credere) ma, dopo oltre quarant’anni, puntare a una loro complessiva riqualificazione che andasse a beneficio del maggior numero possibile di utenti, compresi, quindi, quelli della confinante parrocchia.

Oggi inauguriamo questa struttura con un affollatissimo pranzo comunitario, - penso sia il pranzo con il maggior numero di convitati che la storia di Ponte di Piave ricordi -, e credo non vi potesse essere occasione migliore per capire, sperimentandole dal vero, le enormi opportunità che questa struttura da oggi offrirà a tutto il nostro paese. Sarà così per tutte le attività della parrocchia e in particolare per la prossima “Festa dell'Oratorio” che sicuramente beneficierà di questo grande e versatile spazio coperto.

Luoghi preziosi gli oratori, frutto di una geniale intuizione - ancora attualissima - di San Giovanni Bosco.

Cito un articolo apparso sul Corriere della Sera di ieri che mi ha particolarmente colpito: "Oggi in Italia gli Oratori Parrocchiali sono 6500. Questa estate hanno ospitato oltre un milione e mezzo di bambini e adolescenti con un aumento del 10% causato, o meglio agevolato, dalla crisi in corso.

Le famiglie non vanno più in ferie e i figli vengono spediti dal Don, tanto ci penserà lui... L'Oratorio, in fondo, è gratis e non ci sono barriere o test d'ingresso da superare. Don Giovanni Bosco a un bambino povero e timido che temeva di venire escluso, lasciato fuori, disse: "Sai fischiare? Bene, chi sa fischiare può entrare!" In pratica tutti quanti!"

Come può, quindi, un'Amministrazione Comunale ignorare una realtà come quella dell'Oratorio quando questo si fa carico di un ruolo che lo Stato non è in grado di assolvere?

Lasciatemi anche aggiungere che un triste preconcetto ideologico fa ancora gridare allo scandalo se un'Amministrazione sostiene le attività Parrocchiali e subito la si accusa di cercare facili consensi, come se le persone che animano le Parrocchie fossero tutte omologabili e incapaci di idee proprie.

Ci consegni una Parrocchia, caro Don Samuele, “tirata a lustro”: ci sono voluti sacrifici – anche economici – da parte di tutti e c’è voluto tempo e pazienza, ma tutto è stato reso più rapido e scorrevole grazie alla Tua innegabile capacità comunicativa, al Tuo istinto dialogante, alla Tua versatilità e, lasciamelo dire, anche grazie alla Tua diplomazia. Hai saputo usarla con delicatezza nei momenti più difficili quando, sempre per tempo, Ti accorgevi che vi erano delle “sensibilità particolari” da “aggiustare”.

Ora Ti aspettano nuovi impegni in ruoli più prestigiosi, come in molti avevano da tempo oramai intuito e per questo siamo in tanti oggi a farTi i migliori auguri (io personalmente verrò a farteli anche il 14 ottobre quando ti insedierai nella nuova Parrocchia di Santa Maria Assunta a Mogliano Veneto).

Ora permettimi di concludere con un appello a tutta la comunità che oggi saluti: normalmente si dice a chi amministra che, dopo aver voluto la bicicletta, bisogna pedalare.

Ebbene: Don Samuele ci ha lasciato una super bicicletta sulla quale, alla luce prima di tutto della fede che ci unisce, dovremo essere in tanti a continuare a salire!

Lui continuerà a pedalare a qualche decina di chilometri da noi, (ed è facile immaginerselo, viste le tante fughe che gli vedevamo fare qui noi...) ma noi dobbiamo garantirgli che continueremo a farlo tutti assieme anche senza di lui affinché, quando verrà a trovarci, sia felice di non aver sprecato il suo tempo.

Auguri Don Samuele e auguri anche a tutti noi!