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giovedì 18 settembre 2008 - Processione della Madonna Addolorata:intervento del Sindaco

15 settembre 2008
Processione della Madonna Addolorata nel 90° anniversario della Grande Guerra


Discorso del Sindaco di Ponte di Piave

"Quest'anno il nostro Comune ha promosso e partecipato a diverse iniziative per ricordare il 90° anniversario della Grande Guerra.

L'incontro di questa sera, con l'antichissimo rito della processione che compendia in sè molti significati, primo fra tutti quello del pellegrinaggio, è stato voluto per compiere un gesto riconoscente di omaggio, un gesto di amore e suffragio per quanti diedero la vita a causa della guerra.

Questo anniversario assume per Ponte di Piave un significato particolare, poiché le nostre terre dopo Caporetto furono teatro drammatico e decisivo per le sorti della guerra.

Mentre i soldati italiani sfiancati avanzavano verso il Piave per oltrepassarlo e respingere gli invasori, la popolazione civile si trova in balia del nemico.
Dopo il nove novembre del 1917, anche Ponte di Piave, invaso dagli austriaci, divenne uno dei luoghi strategici che gli italiani dovevano riconquistare.

Le conseguenze dei bombardamenti risultarono drammatiche: furono distrutti la Chiesa, la stazione ferroviaria, il Municipio e praticamente tutte le abitazioni. Numerosissime i morti fra i civili e indescrivibile il dramma dei profughi costretti ad abbandonare ogni cosa per cercare la salvezza lontano dai luoghi della battaglia.

A Negrisia le devastazioni non furono meno gravi. Il Beato Giacinto Longhin, Vescovo di Treviso, coraggiosissimo ed esemplare per dedizione e fedeltà al suo popolo ebbe a scrivere: "Tutto è rovinato e demolito, solo poche case, forse 10 sono ancora in piedi, tutto il resto a terra; un paese ricco di vigneti e gelsi è ora un campo di morte".

Di quel contesto tragico è giusto ricordare le figure forti ed emblematiche di due sacetrdoti: Don Pietro Zanetti parroco di Ponte di Piave e Don Antonio Lanzarini Parroco a Negrisia.

Fedeli agli ordini e all'esempio del loro Santo Vescovo, non mancarono mai al dovere pastorale e rimasero sempre vicini al popolo condividendone le sorti nei momenti più tragici della dominazione austriaca.

Quando il due novembre del 1918 il Paese fu liberato dal nemico si poté comprendere a pieno il prezzo altissimo pagato per la vittoria. Duecento furono le vittime tra i giovani soldati figli di Ponte di Piave; imprecisato ma elevatissimo il numero dei morti fra i civili e tra questi, vittime innocenti della fame, di malattie e violenze, a pagare con la vita furono soprattutto i bambini, le donne e gli anziani.

Si può ben dire che l'Italia sul Piave trovò il suo riscatto e che Ponte di Piave contribuì pagando un grandissimo tributo.

Ora a 90 anni di distanza dalla Grande Guerra ogni Paese coinvolto ricorda i suoi caduti nel segno della Pace. Ponte di Piave è diventato un luogo significativo della memoria e proprio recentemente è stato visitato, in segno di omaggio ai loro caduti, da una delegazione Scozzese e da una Slovacca.

In particolare la delegazione Slovacca ha voluto dedicare una lapide in memoria ai propri caduti chiedendo di murarla a fianco delle altre che, poste ai lati dell'entrata Municipale, ricordano i caduti di Ponte di Piave. Inoltre la firma di un protocollo ha sancito la volontà di rafforzare i legami tra i nostri Popoli all'insegna della Pace.

Quando entrate in Municipio gettate uno sguardo su quelle lapidi, leggete quei nomi che spesso sono quelli di dei vostri progenitori e riflettete sulla tragedia vissuta da quegli uomini, quando la sventura della guerra si abbatté sui loro destini..

Coloro che furono nemici nel corso della prima guerra mondiale si uniscano ora nella memoria dei loro martiri e si impegnino affinché lo spettro dei conflitti armati si allontani per sempre dall'Europa e dal mondo

Tutto il mondo, ma in particolare l'Africa e alcuni paesi dell'Asia sono ancora attraversati da guerre che coinvolgono anche i bambini ai quali è brutalmente negata l'infanzia.

Le Nazioni Unite e i diversi Governi di Paesi democratici devono il loro impegno per diffondere la cultura della pace che significa rispetto dei diritti umani, tolleranza e solidarietà responsabile.

E' con questo spirito che l'Amministrazione comunale di Ponte di Piave ha aderito dal 2004 al Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e parteciperà ufficialmente alla marcia che si svolgerà ad Assisi il 4 ed il 5 ottobre 2008.

Questa sera, in questo luogo speciale e amatissimo dai Pontepiavensi, si è riunita la comunità ecclesiale e civile per dare segno, in una sincera unità di cuore, della volontà di onorare quanti sono caduti durante la Grande Guerra e per coltivare la più viva speranza che nessuno di noi abbia mai a soffrire la follia delle armi.
Alla Madonna Addolorata patrona di quanti sono nella sofferenza e al nostro Beato Vescovo Andrea Giacinto Longhin chiediamo di vegliare affinché nella sua fragilità l'uomo non abbia mai più a far scoppiare la follia della guerra.

Un saluto caloroso al nostro parroco don Samuele e a quanti sono generosamente intervenuti a questa cerimonia.

Un saluto del tutto particolare ai rappresentanti d'arma intervenuti così numerosi. Grazie a tutti e arrivederci."