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mercoledì 4 giugno 2008 - Festa delgi Alpini, 1°giugno 2008

Alla vera e propria celebrazione della Festa degli Alpini di Ponte di Piave è doveroso anteporre un rapido cenno sulla singolare coincidenza di questo evento - tanto meticolosamente preparato e dettagliato da molte persone - con i tanti significati che accompagnano quest'anno, il 2008.

E', infatti, il 60° compleanno della nostra Carta Costituzionale, ma è anche - ed è certamente più significativo ed in linea con questa festa di popolo - il 90° della fine della Grande Guerra, guerra in cui il corpo degli Alpini ebbe non poca parte.

Molti anziani sono qui oggi, ma la loro dimensione temporale e di luogo (impressa nella loro memoria) è quella di allora, di quando cioè si sono intrecciate innumerevoli storie di tragedie, di umanità, di amicizia, di paura e di speranza, di legami non meno che, purtroppo, di tradimenti.

L'intera Marca Trevigiana sta in questi giorni allestendo con "svizzera" coincidenza una serie di eventi (quasi concatenati l'un l'altro), una serie di simboliche manifestazioni (il 14 giugno qui a Ponte di Piave si riunisce una rappresentanza scozzese) e, di sicuro, anche la Vostra festa contribuisce a rendere ancor più corposo l'intero carnet della Provincia di Treviso.

La vostra festa è la nostra festa: non può che essere così perché gli Alpini rappresentano la quintessenza di una comunità civile.

Non me ne vogliano i tanti rappresentanti delle altre Forze Armate qui riunite, ma è innegabile che, nell'immaginario collettivo, è proprio agli Alpini che tutti i cittadini guardano con maggiore simpatia, con maggior spontaneità e con maggiore immediatezza. Forse anche solo perché è la loro semplice e genuina voglia di far festa che unisce tutto e tutti.

Ed è proprio partecipando a feste quale quella odierna, e soprattutto dovendo esprimere - a nome di un'intera Comunità - qui riunita - un pensiero di saluto nei Vostri confronti è facile cedere alla retorica o, nel caso migliore, alla nostalgia. Il secondo sentimento in realtà, appartiene a Sindaci più anziani di me. molti che mi hanno preceduto e che hanno vissuto in prima persona gli eventi bellici e le fatiche della ricostruzione che oggi ci limitiamo, per fortuna, solo a ricordare.

Quanto al rischio di cadere nella retorica, cercherò di fugare tale eventualità comparando le mie riflessioni con i tanti aspetti di spicciola quotidianità che il gruppo Alpini di Ponte di Piave ha concretizzato e concretizza giorno per giorno, a beneficio della nostra comunità.

Ne elencherò solo alcuni, ovviamente, ma ritengo che, alla loro base, vi siano almeno due profonde convinzioni (anche banali, se volete): la prima, l'esperienza bellica, la guerra, sia stata una un'esperienza disumana e da dimenticare (sicuramente da rileggere nelle mai dimenticate pagine di Giulio Tedeschi "Centomila gavette di ghiaccio", ma oltretutto sicuramente da non replicare); la seconda: l'uomo debba costruire sempre e comunque la pace, attraverso la solidarietà.

Qualsiasi agire umano - del resto - è tanto più efficace e produttivo se alla sua base vi sono motivazione e convinzione. Se vi è il fine di aiutare il prossimo, ciò risulta ancor più evidente ed apprezzato.

Ebbene. Dalla loro fondazione ad oggi, i nostri Alpini hanno sempre aiutato la comunità civile, nelle alluvioni, nelle manifestazioni più varie, ovunque ce ne fosse bisogno loro c'erano e ci sono: senza se e senza ma.

Ed è soprattutto nell'ambito della Protezione Civile e nei casi di c.d. "emergenza pubblica" che gli Alpini ci sono.

Nel 2005 l'Amministrazione comunale di Ponte di Piave ha formalizzato con apposita convenzione questo legame fra noi e Voi.

Lo stesso anno è stata formalizzata anche la convenzione che disciplina il rapporto fra Amministrazione comunale e l'Associazione nazionale Carabinieri in congedo.

Sono stati due passaggi istituzionali molto importanti per noi e per Voi perché hanno contribuito a rafforzare la nostra struttura di Protezione Civile (i Gruppi Alpini, infatti dispongono di propri Nuclei di Volontariato di Protezione Civile facenti parte dell'Unità di Protezione Civile della Sezione ANA di Treviso, a sua volta inserita nella struttura di Protezione Civile, facente capo all'ANA nazionale.

Struttura di Protezione Civile rafforzata poi anche grazie all'elaborazione di un Piano di Protezione Civile nel 2004, all'acquisto di un camion (grazie alla Fondazione Cassamarca, all'Impresa Prevedello e ad un contributo dell'Amministrazione comunale), grazie poi ad esercitazioni e simulazioni molteplici sia in territorio comunale (2006 simulazione protezione civile in occasione del quarantennale dell'evento alluvionale) e per ultimo, grazie all'acquisto di importanti attrezzature a testimonianza del massimo impegno anche economico prestato dall'Amministrazione comunale nel dotare la sede ANA della Protezione Civile dei mezzi più idonei alle esigenze operative del gruppo (radio CB, motodecespugliatori e motoseghe, oltre a dotazione di tute protettive)

Non posso, infine, sottacere il contributo di 5000 € complessivi che è stato erogato per la festa di oggi e per un aiuto ai lavori di ristrutturazione che oggi ammiriamo: non posso sottacerlo perché ogni erogazione in più di ogni Amministrazione comunale va soppesata attentamente in virtù di una situazione sempre più al limite delle disponibilità finanziarie.

Quanto al gruppo Alpini di Ponte di Piave ed alla Vostra festa - soprattutto ora che la leva non è più obbligatoria e che le Associazioni d'Arma si assottigliano sempre più, il compito di garantire continuità a questo gruppo è ancor più arduo ma sono sicuro che l'anima e la dedizione di ciascuno di Voi servirà a far avvicinare sempre nuove risorse umane.

Sono anche convinto che questo gruppo sarà sempre aperto ai nuovi e concreti impegni nella comunità locale cosicché soprattutto i giovani possano sperimentare con successo forme di sevizio e di solidarietà con l'orgoglio oltretutto di appartenere, senza magari aver mai imbracciato un'arma, all'associazione degli Alpini indossando il glorioso cappello con la penna nera.

E' per questo (e con questo auspicio) che, a nome di tutta la cittadinanza pontepiavense, Vi formulo i miei più cari auguri.


Roberto Zanchetta
Sindaco Ponte di Piave