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Risposta del Vice Sindaco all'intervento del Presidente del CRIF apparso sulla Tribuna del 26 marzo 2009

NON  BASTANO LE RUSPE PER SALVARE IL PIAVE

Ritengo che la polemica del C.R.I.F. in merito al project financing per il riordino idraulico del fiume Piave sia un po' sopra le righe.

Non credo che il Presidente possa contestare ai Comuni il dovere di fare osservazioni nel merito del progetto presentato, tra l'altro elaborate da tecnici qualificati.

Il Comune di Ponte di Piave non contesta l'intervento di manutenzione straordinaria del fiume, di cui siamo venuti a conoscenza in termini generali dal Convegno di San Donà di aprile 2007, quanto le modalità con cui questo verrà eseguito.

Gli stessi Comuni hanno interesse che venga eseguito un adeguato Piano di manutenzione straordinaria, coerente con ciò che prevede il Piano per la Sicurezza Idraulica.

Non è pure in discussione l'utile delle imprese se i lavori sul fiume possono avere un effetto positivo. Se si tratta semplicemente di escavazione di inerti qua e là, non è così scontata l'efficacia sul piano della sicurezza idraulica, come dicono i tecnici che hanno elaborato le osservazioni.

In ogni caso sembra sempre più ingiusto che un eventuale utile nell'escavazione di inerti non possa essere condiviso con i Comuni senza compromettere l'utile necessario agli imprenditori privati che ovviamente vivono anche con altri introiti.

A complicare il giudizio sull'operato della Regione Veneto, interlocutrice dei Comuni, vi sono attualmente degli interventi in atto che anticipano lo studio del CRIF ed i cui effetti non sono facilmente valutabili.

Il Comune di Ponte di Piave auspica che venga superata una polemica che non è stata cercata e che la Regione accolga adeguatamente le osservazioni in modo tale che l'intervento del CRIF o di altri operatori possa quanto meno recare più benefici che danni.