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6 febbraio - Benvenuti: approdi poetici

poesia bianche scogliere

 

mercoledì 6 febbraio ore 20.45 - biblioteca comunale

 

Benvenuti: approdi poetici

un incontro per approfondire la conoscenza della poesia di Arturo Benvenuti in occasione della mostra in corso presso la biblioteca di Ponte di Piave

relatore: Giampietro Fattorello

voce recitante: Arianna Capiotto

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Se, come afferma Andrea Zanzotto a proposito di un poeta “marino” quale Biagio Marin, “Tutti i poeti hanno una Ioro isoIa”, la definizione di poeta insulare calza alla perfezione per Arturo Benvenuti, che nell’isola di Lussino ha trovato la fonte della sua arte pittorica e poetica.
Con il Quarnero e il mondo carsico istro-dalmata Lussino costituisce infatti il centro pulsante dell'universo esistenziale e artistico che l’opitergino Benvenuti ha visceralmente fatto proprio grazie alla guida e alla “mediazione” di Marucci, la compagna fondamentale e insostituibile dell’uomo Arturo Benvenuti, ancor prima dell’artista. Il legame con colei che il poeta ha trasfigurato nell'elicriso, fiore simbolo della bellezza e della resistenza, e talmente simbiotico che l’amata diventa la massima incarnazione dell’isola di Lussino. L’amore per Lussino-Marucci è cosi forte che ciò che la donna amata e l’isola rappresentano è l’emblema della vita. Infatti, a dispetto dell'apparente aridità del Carso, il vincolo con la petrosità di questo universo, da attraversare e riattraversare a piedi nudi, induce in Benvenuti la persuasione che le pietre carsiche siano vita, anzi la vita stessa, in questo memore del “carsico” Scipio Slataper, con Marin uno dei suoi maestri.

Ma con ciò non si pensi di relegare il poeta e pittore opitergino-lussignano nell’ambito di un'arte idilliaca. Lussino non e riducibile a un locus amoenus, accogliente e protettivo dai pericoli della storia. Nella poesia carsica di Benvenuti vibra infatti un’ansia insoddisfatta che la sua psiche coglie e, al tempo stesso, riversa nei microcosmi carsici. Cosi, il profumo del calicanto “con vellutata violenza / dilaga, a ravvivare l’angoscia / di ciò che siamo / e di ciò che fummo” (Il calicanto, in Adriatiche rive, 1973). E', questa, una componente di irrequietezza che trova la sua completa manifestazione in un magnifico libro “beckettiano”, la raccolta poetica A meno che, dedicata al tema della ricerca di un linguaggio autentico e di un autentico modo di essere umani. Una irrequietezza a cui si oppongono l’amore per l'amata e la fede nella masiera, il tipico muro a secco carsico per il quale il poeta proclama: “Guardo alla masiera / come a una fede” (Masiera, in Jos, 1978). Pure, “inquarneritosi”, Benvenuti vede poi nel gabbiano non solo una presenza costante del paesaggio marino e insulare dell'arcipelago quarnerino, ma lo stesso essere poeta e artista, l’io che pur partecipe del proprio mondo riesce anche, spiccando il volo, a staccare l’ombra da terra, capace di significare il senso della terra e il senso dell’aria e, dunque, di guardare (e pensare ) oltre il proprio mondo. Ne è un segno anche la poesia civile e politica di Benvenuti che raggiunge l’apice in KZ — Poesie, libro complementare a K.Z. Disegni, che raccoglie i disegni degli internati nei lager nazisti.
È dunque un movimento non interrotto di attraversamenti carsici e voli di gabbiano ciò che anima il Benvenuti poeta (quanto il Benvenuti pittore, suo gemello) e che sgorga in uno stile limpido e cristallino, talora tambureggiante, espressivo di quella tensione all’autentico che Carlo Michelstaedter chiama “persuasione” e che Arturo ha praticato per tutta la vita... con e per Marucci, moderna riproposizione della donna—angelo stilnovistica.

(Giampietro Fattorello)

 


arianna capiottoArianna Capiotto
Compagnia Teatrale Scherzi di Fate 
Nata a San Dona’ di Piave il 28 gennaio 1979, inizia il suo percorso teatrale nel 1990 con la compagnia di burattini ZIBALDONE di Croce di Piave (VE), della quale farà parte fino al 1999, arricchendo inoltre la propria formazione presso l’Associazione LA CASA DI ARLECCHINO del burattinaio Paolo Papparotto. Nel frattempo coltiva la passione per la musica, dedicandosi allo studio del violino dal 1986 al 2000, prima presso la scuola Monteverdi di Musile di Piave (VE), poi seguita dal m° Barbara Mares. Durante gli anni della scuola superiore, prende parte alle esibizioni teatrali del PICCOLO CARRO DEI COMICI, compagnia nata entro le mura del Liceo Classico “E. Montale” di San Dona’ di Piave (VE). Successivamente al diploma di maturità classica, nel 2004 ottiene la laurea a pieni voti in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Durante il periodo universitario, l’anno di studi condotto a Parigi l’avvicina alla realtà teatrale della capitale francese, riuscendo ad assorbirne la tradizione da un lato, le innovazioni e i fermenti multiculturali dall’altro. Nel 2004 decide così di tornare al teatro, frequentando la  Piccola Accademia dello Spettacolo di San Dona’ di Piave e prendendo parte sia al musical comico “L’amore delle tre banane” sia allo spettacolo “Arlecchino e la ballerina” della compagnia TEATRO DEI PAZZI. Nel 2006, in collaborazione con la danzatrice Grazia la Naia e il percussionista Ermanno Fornasier, fonda la compagnia teatrale SCHERZI DI FATE, in cui convergono le diverse esperienze e influenze artistiche dei tre protagonisti. Nel 2007 consegue una seconda laurea con il massimo dei voti in Archeologia e Conservazione dei beni archeologici sempre a Venezia. Nel giugno dello stesso anno interpreta Clarice, figlia di Pantalone, nel film di Alessandro Bettero “Carlo Goldoni. Venezia gran teatro del mondo” con Alessandro Bressanello, presentato alla 64° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Dal 2006 collabora con Comuni, Enti ed artisti in eventi culturali in cui spesso si fondono varie forme di espressione e comunicazione artistica, tra cui citiamo il Centro di Documentazione Storico-etnografica del Veneto orientale “G. Pavanello” di Meolo (VE), La scuola di danza Spazia di Ilaria Fugazzaro di Marcon (VE), il coro LAETITIA (TV) diretto dal m° Renato Grandin, la scuola di danza e di teatro PIANETA DANZA di Grazia La Naia a Mogliano Veneto.

 

 

 

 

 

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