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7 marzo 2009 - Presentazione del libro "Mia Cara Elen" di Mara Montagner

Mara Montagner presenta Mia Cara Elen
 Sabato 7 marzo 2009, in biblioteca, alle ore 20.30 

Inteverrà l'editore, Mario Tricarico

Incontra l'autrice il giornalista Nicola Cecconi
 copertina del libro

Mara Montagner è nata il 22 maggio 1971 e ha sempre vissuto a Salgareda, nella provincia di Treviso. Da pochi anni si è trasferita in una piccola frazione del comune di San Biagio di Callalta dove collabora alla gestione di un accogliente Bed and Breakfast improntato sulla letteratura e la poesia. Non di rado capita infatti di trovarla ad intrattenere i suoi ospiti con letture di libri e poesie. Lavora inoltre da anni in un ambulatorio medico a Treviso. Questo è il suo primo romanzo.

 

 


La vida es sueno, la vita è sogno scriveva Calderon de La Barca. Ma esiste un luogo in cui tale assunto possa trovare la sua giustificazione? Elen cerca, sin dalle prime pagine, di trovare una risposta, ma questa non è prerogativa di nessuno anche se, forse, in questo romanzo, quel luogo potrebbe essere Venezia, città che fa da sfondo a tutta la narrazione. E' qui infatti che approda da New York, la città in cui è nata, sulle tracce di  lettere che per tanti anni ha ricevuto. Lettere che contengono molti segreti mai svelati, però, solo sussurrati, che la porteranno ad inoltrarsi tra i campi e le calli della città lagunare, luogo geometrico in cui il sogno della vita potrebbe trovare la sua concretizzazione. Elen lo intuisce ma non lo può fare suo fino a quando non riuscirà a sospendersi da se stessa, dai tanti silenzi in cui è stata lasciata. Fino a quando non riuscirà a dare voce a un rapporto difficile e doloroso con la madre, rimasta a New York, ma soprattutto fino a quando non riuscirà ad allontanarsi da chi, tante lettere, le inviava. Mia cara Elen è un romanzo che, in una prosa altamente poetica, ci illustra e ci mostra una galleria di impressioni, narra dell'invisibile all'occhio peripatetico che fa di Venezia una serie di luoghi da annoverare tra i propri ricordi. E' la descrizione di tutte quelle piccole cose, quei particolari che fanno sì che il regno del fantastico possa trovare espressione sulla terra. E' una non storia raccontata alla moviola, come osservata e descritta utilizzando una sensorialità che ci fa captare il mormorio della marea che sale, l'impatto del remo che si inabissa nell'acqua, lo spessore ovattato della nebbia che gocciola i nostri sandali. Occorre però saper guardare per poter gustare fino in fondo questo inebriante cocktail di emozioni e impressioni che il romanzo ci offre, fino all'epilogo, inaspettato e forte, svelato e tradito, ancora una volta, da una lettera.