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mercoledì 20 febbraio ore 20.45 - biblioteca comunale
Benvenuti: approdi poetici
un incontro per approfondire la conoscenza della pittura di Arturo Benvenuti in occasione della mostra in corso presso la biblioteca di Ponte di Piave
relatore: Roberto Costella
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Nella produzione pittorica di Benvenuti, l’immagine della natura veduta diventa visione, sintesi tramutata di forma e materia, sublimazione di luce e colore. La ricerca figurativa ispirata a Lussino e alle isole istro-dalmate sviluppa un processo di astrazione e, attraverso un’elaborazione concettuale, giunge ad individuare le costanti e gli archetipi dove il “segno” diviene pensiero e presenza, simbolo e sostanza di una connotata realtà.
La trasfigurazione di Benvenuti e un percorso che, partendo dalla percezione ottica metabolizza il paesaggio e, dalla forma empirica, giunge all’essenza della materia e dello spazio: la purezza delle strutture grafiche e delle campiture cromatiche costituisce un'interpretazione estrema del mondo lussignano, un testo visivo non ulteriormente riducibile, un’iconografia che esprime e conquista l'incontaminata primordialità del mondo carsico isolano.
Le immagini dipinte, concrete - nello spirito che le informa anche se non nelle apparenze – e simboliche - nelle valenze a cui alludono e che implicano - si sviluppano combinando segni geometromorfici e organomorfici, cioè strutture pure, regolari e iterate, insieme a strutture singolari, variegate ed esclusive.
Si tratta della polarità dialettica e della dinamica compositiva dei suoi dipinti, concepiti come "variazioni sul tema", prodotti dalla fine degli anni Sessanta con ispirata e sapiente determinazione in migliaia di immagini a formato ridotto; cartoncini preziosi e calligrafici, pensati come un diario intimo in lingua visiva e dedicati alla terra della vita.
In effetti la sua arte, come del resto la poesia, si ispira e identifica con le masiere, i macigni e le pietraie, cioè con le rocce carsiche che tutto raccolgono, impregnandosi e corrodendosi, intridendosi e consumandosi. Benvenuti stesso opera come un masso lussignano capace di assorbire e di lasciarsi permeare, creando per "evaporazione" - i rari dipinti naturalistici - più spesso, intriso di umore, per "sedimentazione" - i tanti pittogrammi di paesaggi isolani - filtrando dentro la pietra per stratificare sostanze calcaree e fissare particelle organiche giunte da fuori.
Sono immagini che nascono dall'Io profondo, risultato del sentire, del pensare e del sapere oltre che del vedere; perciò la figurazione è sintesi e summa dell’intera attività intellettuale, e la dimensione in cui la "molteplicità" degli interessi e delle sperimentazioni si riduce all' “uno”.
(Roberto Costella)