Piazza Garibaldi 1 - Tel. +39 0422 858900

PEC protocollo.comune.pontedipiave.tv@pecveneto.it

Contrasto: a
Testo:
a a a

News

Energie rinnovabili da biomasse

mar 19 feb 13

Venerdì 15 febbraio 2013 ho partecipato assieme ad altri Amministratori locali ed imprenditori agricoli, a nome dell'Amministrazione comunale, ad un evento promosso dal BIM Nuove Energie e dal GAL Alta Marca Trevigiana presso l'Azienda EData Energy di Bovisio Masciago in provincia di Monza-Brianza dove è stata presentata una nuova tecnologia per produrre energia mediante PIROGASSIFICAZIONE di sarmenti di viti e/o cippato.
Il Convegno, introdotto dall'Ing. Antonio Inches ha affrontato il problema dei microimpianti che sfruttano biomasse esistenti nel territorio provenienti da boschi e vigneti.
La pirogassificazione, iniziata anni fa, oggi mediante l'assemblaggio di prodotti diversi, permette di costruire impianti con potenza da 65 a 50 kW che hanno bisogno di 500-800 ton/anno di sarmenti.
Tale tecnologia si è resa praticabile grazie alla collaborazione tra l'Università, la Regione e gli Enti Locali e il nuovo quadro normativo (5° Conto Energia) che prevede contributo dal GSE.
L'Ing. Inches ha sottolineato che tali impianti lavorano a bassa tensione e sono cantierabili in due tre mesi dovunque c'è la presenza di cippato e di viti.
Il Prof. Alessandro Arioli della Saint John University del Newhampshire, una delle Università americane impegnate nello sviluppo di tecnologie per lo sviluppo sostenibile, ha lanciato un appello a coniugare il business con la green-economy.
Il sistema di combustione tradizionale non è più sostenibile, sia per lo scarso rendimento (4 kW termici e 1 elettrico) sia perchè produce inquinanti quali cloroderivati (diossina) e polveri sottili che non sono facilmente eliminabili.
Inoltre occorre una valle intera per produrre biomasse da trasformare in 200 kW.
Oggi le richieste di impianti sono da 50 - 200 kW come emerge dalle esperienze partite in Piemonte, dove le biomasse si ottengono dalla pulizia del bosco ed inoltre nella pirogassificazione non ci sono scarichi di fumi se non come un impianto di GPL.
I sarmenti di vite vengono utilizzati assieme alle rotoballe per la pirogassificazione. A tale massa si può aggiungere anche il digestato degli impianti di biogas (parte solida) e con 450 ton/anno si possono produrre 65 kW.
L'Ing. Salvatore Marasà, progettista dell'impianto ha descritto le caratteristiche del reattore, richiamando la pratica in atto dall'800 che permetteva di produrre Syngas (gas illuminante). Oggi si lavora con prototipi senza refrattari per cui l'impianto va in moto in 5 minuti, per produrre gas che va al motore che si spegne in un secondo, eliminando così la serie di catrami che possono rovinare il motore.
Il gas (CO + H2) è pulito all'origine anche se si usano per precauzione due scrubber (filtri).
La biomassa introdotta dall'alto arriva alla storta essiccata almeno al 15% , condizione essenziale e priva di gas presenti nel legno.
Nel reattore la brace arriva a 1200 °C e il gas che si forma arriva al motore raffreddato a 60 °C. La macchina può produrre tanta o poca cenere a seconda della corteccia.
Occorre tener presene che il peso specifico della biomassa è fondamentale; per esempio la vinaccia ha una umidità di circa l'80% per cui va usata solo se essiccata.
In ogni caso arriverà un decreto che prevede la tracciabilità delle biomasse.
Una biomassa interessante è la Canna Gargana (Arundo donax) perchè quando è coltivata cattura CO2 e poi diventa molto utile per produrre energie rinnovabili.
E' stato affrontato anche il percorso burocratico che è assai più semplice per i piccoli impianti.
Vi è inoltre un'alta prevedibilità dei flussi finanziari, una stabilità dei costi della materia prima e bassi rischi di costruzione.
Entro il 2015 ci saranno gli incentivi che dureranno vent'anni a contratto definito entro l'anno.
Se un imprenditore utilizza mezzi propri, in tre anni e mezzo è in grado di ammortizzare l'impianto.
Dopo la descrizione del progetto è stato fatto funzionare davanti a tutti un impianto da 65 kW.

Conclusioni personali: la tecnologia presentata mi è parsa molto interessante, anche se occorre valutare con attenzione:
il bacino di biomassa necessario per l'alimentazione dell'impianto;
la distanza da cui prelevare il combustibile, che non può superare i cinque chilometri;
i costi di tutta la fase di stoccaggio, essicazione e preparazione del cippato.

Ritengo che gli imprenditori agricoli solo attraverso le Associazioni e le Cooperative (Cantine Sociali) possono intraprendere tali investimenti con tutti i rischi del caso.
Va aperto quindi un confronto con le Associazioni di Categoria che sono molto sensibili a queste problematiche, consapevoli che gli Enti Locali possano fare da volani rispetto all'esigenza di informare adeguatamente la comunità.

Ponte di Piave, 18 febbraio 2013

Il Vice Sindaco
Luciano De Bianchi



news pubblicata il mar 19 feb 13