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Panevin 2015

mer 07 gen 15

 

Lunedì 5 gennaio 2015 fra le 20:00 e le 20:30 chi avesse avuto la possibilità di osservare il territorio di Ponte di Piave dall'alto avrebbe avuto una visione magnifica, l'accendersi quasi contemporaneo di ben nove falò equamente distribuiti fra Busco, San Nicolò, Levada, Negrisia, Via Ronche, Via Calderba, Via Campagne e Via Grasseghella.

Vanto per il nostro paese, e soprattutto per le frazioni, è che questa antichissima tradizione viene mantenuta viva anche e soprattutto per mezzo dei giovani, ai quali va il ringraziamento e l'ammirazione dell'Amministrazione Comunale.

Un plauso speciale del Sindaco va comunque anche a tutte quelle persone, che attraverso comitati festeggiamenti permanenti o spontanei, hanno prestato il loro tempo ed il loro lavoro per allestire le pire di legna sulla cima delle quali è stata posta la caratteristica "vecia", ossia un fantoccio vestito con vecchi abiti da donna.

Ancora oggi le nostre genti, perseguono una delle principali usanze legate al pan e vin, e cioè quella di osservare in che direzione va il fumo; in base a questa direzione i contadini predicevano se il raccolto dell'annata sarebbe stato buono o cattivo e oggi la predizione viene estesa agli eventi personali.

Sembra che quest'anno "le falive siano andate a sera, e quindi de polenta pien caliera" (la direzione è stata ovest o sud, quindi il raccolto sarà buono e la pentola sarà piena di polenta), e Dio solo sa quanto abbiamo bisogno che ciò si avveri in un periodo nel quale la crisi economica sta aggredendo fortemente anche la nostra comunità.

In ogni caso mentre il "pan e vin" bruciava e le faville si disperdevano nell'aria, l'occasione è stata propizia per ritrovarsi gustando il dolce tipico, la "pinza", accompagnato da un bicchiere di brulé.

 L'origine del "pan e vin" si perde nella notte dei tempi ed è giunta a noi come un mix di usanze celtiche, pagane e cristiane. Nel lontano periodo celtico (circa V sec. A.C.) presso l'antico popolo dei Veneti questo falò serviva per evocare il ritorno del sole sulla terra, cioè l'allungarsi delle giornate che inizia dal solstizio d'inverno.

Nel Medioevo, con l'evangelizzazione delle campagne venete, il pan e vin perse le sue origini pagane assumendo una connotazione cristiana. Il falò venne spostato al giorno dell'Epifania per ricordare i Re Magi che portarono i doni a Gesù Bambino.

Secondo la leggenda i falò della campagna veneta furono loro utili per trovare la via di Betlemme essendosi persi.

Il Sindaco

Paola Roma

 



news pubblicata il mer 07 gen 15