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È la fotografia di un Veneto in salute, sotto il profilo economico e occupazionale, quella scattata dal Rapporto statistico 2018 della Regione del Veneto
Il Pil è cresciuto nel 2017 dell’1,6%, un tasso leggermente superiore alla media nazionale. Una crescita sostenuta dall’export, i cui dati confermano il Veneto seconda regione per valore delle esportazioni (61,3 miliardi di euro), ma anche dalla ripresa della domanda interna, con un incremento dell’1,5% dei consumi delle famiglie e del 3,9% degli investimenti. Il Veneto rimane così la terza regione in Italia per la produzione di ricchezza, dietro a Lombardia e Lazio.
Dati incoraggianti anche per il 2018, che dovrebbe registrare una crescita simile a quella dello scorso anno. Nei primi tre mesi dell’anno, secondo i dati del Bollettino socio-economico del Veneto il fatturato estero delle imprese venete ha già superato i 15 miliardi di euro (+4%).
Se il numero delle imprese non è sostanzialmente variato nel corso del 2017 (434.373 quelle attive, -0,1% sul 2016), qualcosa è cambiato nella loro composizione. Le maggiori difficoltà si riscontrano per l’imprenditorialità giovanile, ma cresce il numero delle startup innovative(circa 800, di cui un quarto nel padovano). A livello settoriale, a una contrazione nei quattro grandi settori economici tradizionali (agricoltura, industria, costruzioni e commercio) si è accompagnata una crescita nei servizi.
Uno dei settori trainanti per l’economia regionale si conferma infatti il turismo, che nel 2017 ha toccato i livelli record di 19,2 milioni di arrivi e 69,2 milioni di presenze. Fondamentale l'apporto dell’agroalimentare veneto che alla vigilia del 2018, Anno Nazionale del Cibo italiano, registra risultati più che lusinghieri. L’Italia è il primo paese al mondo per numero di prodotti alimentari di qualità certificata, ben 818 tra DOP IGP e STG, e il Veneto occupa il secondo posto nella graduatoria nazionale per un valore alla produzione di quasi 400 milioni di euro nel comparto “food” e un fatturato di 1,3 miliardi di euro sul versante “wine”. Prosecco e formaggio Asiago i fiori all’occhiello della produzione regionale.
Bene anche l’occupazione: il tasso di occupazione si è attestato nel 2017 al 66%, ben superiore alla media nazionale, mentre quello di disoccupazione (6,3%) resta tra i più bassi d’Italia. IlVeneto si conferma così tra le regioni leader in Italia: registra il quinto tasso di occupazione 20-64 anni più elevato tra le regioni italiane e il secondo tasso di disoccupazione più basso sia complessivo che giovanile (sceso dal 10,7% all’8,4%). Meglio del Veneto ha fatto solo il Trentino Alto Adige.
Più basso della media nazionale è anche il tasso di abbandono scolastico (pari al 10,5% contro una media del 14% sul resto del territorio nazionale). Segnali meno incoraggianti sul fronte delle disuguaglianze e della povertà, che anche nella nostra regione si segnala in aumento come nel resto d’Italia.
Per consultare il Rapporto statistico 2018 scaricare l'allegato o visitare la pagina dedicata del sito della Regione del Veneto, www.regione.veneto.it.