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I giovani Alpini della Sezione ANA di Treviso commemorano la Battaglia del Solstizio

lun 24 giu 19

Anche quest'anno il Coordinamento dei Giovani Alpini della Sezione A.N.A. di Treviso ha commemorato i tragici eventi della Battaglia del Solstizio.
La cerimonia, alla quale ha preso parte il Vice Sindaco, Stefano Picco, si è svolta, come di consueto, presso il Sacrario Militare di Fagarè della Battaglia.

Sono le 3 del mattino del 15 giugno 1918 quando ha inizio l’offensiva austro-ungarica con un massiccio bombardamento del fronte italiano sul Piave. Le armate coinvolte, forti del risultato ottenuto con la disfatta di Caporetto, sferrano un attacco a tenaglia: un’azione che avrebbe dovuto portare a una risoluzione  effettiva del conflitto con l’Italia.

L’esercito italiano, da quell’infausta data, era passato sotto la guida del capo di Stato Maggiore Armando Diaz, subentrato a Luigi Cadorna. Le truppe, composte da 54 divisioni, erano riuscite a rialzarsi, a ricompattarsi grazie anche al supporto degli alleati e a un rinnovato rapporto tra governo e forze armate.

Durante le prime ore dell’attacco gli avversari sembravano avere la meglio tanto che riuscirono a conquistare la collina del Montello, non lontana dal Monte Grappa, e il paese di Nervesa; a sud avanzarono fino alla zona di San Donà e Cava Zuccherina. Ma dal pomeriggio di quel sabato di fine primavera la situazione cambiò radicalmente, in favore delle milizie tricolore che il 16 giugno riuscirono ad arginare l’avanzata austro-ungarica.

Il ruolo dei servizi di informazione italiani era stato efficace e consentì ai combattenti dell’Esercito di non trovarsi impreparati neanche davanti al massiccio uso del gas grazie alle maschere evolutive portate in dotazione dagli inglesi. L’impiego del corpo aeronautico rappresenta un altro elemento che impose il ripiegamento degli avversari: il 19 giugno 1918 si registra però la perdita dell’asso dell’aviazione, il maggiore Francesco Baracca. In quello stesso giorno, si annota anche l’importante successo dell’operazione passata alla storia come la Carica di San Pietro Novello: in quella omonima frazione presso Monastir di Treviso il VII Lancieri di Milano, al comando del generale conte Gino Augusti, respinse l’avanzata dei combattenti austro-ungarici che si erano infiltrati oltre il Piave.

I soldati asburgici cercarono di resistere ancora qualche giorno ma l’arrivo tempestivo delle riserve italiane e il forte innalzamento del livello del Piave, dovuto alle abbondanti piogge, permise di contenere i nemici. Il Montello e Nervesa vennero abbandonati, il delta del fiume venne conquistato dagli uomini della III armata.

L’altolà sul Piave risuona il 24 giugno, il giorno conclusivo di questo duro combattimento noto anche come la Battaglia del Solstizio. Si stima siano state 150.000 le perdite nemiche, 90.000 quelle italiane: ma la guerra non si ferma, non è finita, ci sono ancora quattro mesi prima dell’ultima battaglia, quella di Vittorio Veneto.



news pubblicata il lun 24 giu 19