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Cari concittadini, Associazioni combattentistiche e d’arma, Forze dell’ordine, Polizia Locale, Volontari della Protezione civile gruppo Ana e Carabinieri in Congedo anche oggi in servizio per la nostra comunità, ai nostri medici di base, al Gruppo Insieme, associazioni sportive, sociali, Avis, Aido, Parroci delle parrocchie di Ponte di Piave, Negrisia, Levada, Busco, San Nicolo’, all’Istituto Comprensivo di Ponte di Piave e alle loro famiglie, ai bambini, ai disabili, ai ragazzi, alla Dirigente Scolastica, studenti, insegnanti, mamme e papà, nonni e nonne, medici, infermieri, operatori sanitari, delle pulizie, a quanti garantiscono per la nostra comunità, ai servizi essenziali, per la vita quotidiana, ai commercianti, alle aziende che stanno riaprendo e quelle che ancora non possono farlo, alla cooperativa Alternativa e agli ospiti della Comunità le Nuvole di Levada, al nostro Centro Servizi Gianni Marin, agli anziani che hanno vissuto e partecipato in prima persona agli eventi nella seconda guerra mondiale, ai colleghi di giunta e di consiglio e a tutta Ponte di Piave.
Anche quest’anno ci troviamo a celebrare una data storica per il nostro Paese il 25 aprile del 1945 come “Festa della Liberazione”, giornata simbolo che segna l’inizio della fine della seconda guerra mondiale, ricade per il secondo anno in periodo di pandemia.
Il 25 aprile di settantasei anni fa l’Italia era un paese sì devastato dalla guerra, ma indomito, ricchissimo di speranze ed alimentato da una grande e fattiva laboriosità per ripartire e ricostruire.
Sul parallelismo tra il 25 aprile del 1945 e la ricorrenza di oggi, la parola “Ripartenza” acquista nuovi significati e la festa della Liberazione, in un periodo in cui la quotidianità è fortemente compromessa dall’epidemia da Covid19, rappresenta un’occasione in più per riflettere sull’importanza di quella libertà che fino a ieri davamo per scontata.
Una libertà che presuppone una partecipazione collettiva a cui oggi siamo chiamati tutti, ciascuno con le proprie forze e capacità, a far parte del recupero della salute del Paese, sia in termini sanitari che economici e sociali, ponendo le basi per un’azione di ripresa della nostra Nazione, attraverso una rinnovata capacità progettuale che ne determini il rilancio. Proprio in questo momento, il nostro Comune, è stato chiamato a dare supporto logistico e pratico all’Azienda sanitaria Ulss2 e più in generale al territorio dell’opitergino-mottense con la fondamentale collaborazione dei volontari della protezione civile gruppo ana e dei carabinieri in congedo con il centro vaccinale presso il Palasport “Sara Anzanello”.
La laboriosità della nostra gente, il sacrificio e la dedizione dei sanitari, medici ed infermieri, l’aiuto dei volontari e di quanti cooperano nei centri vaccinali, a cui va tutta la nostra gratitudine, sono le armi potenti di cui siamo dotati per combattere e vincere questa nuova guerra, rivedendo la luce fuori dal tunnel.
Buon 25 aprile Ponte di Piave!
Il Sindaco
Paola Roma