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Legge Regionale sul Piano Casa

ven 09 ott 09

 

CONVEGNO SULLA LEGGE REGIONALE SUL PIANO CASA

Problema o opportunità

 

Lunedì 5 ottobre, presso la Casa della Comunità L. Martin", promosso dalle Amministrazioni comunali di Ponte di Piave e Maserada, si è tenuto un convegno sulla L.R. n. 14/2009 denominata "Piano Casa".

Scopo del Convegno, al quale hanno partecipato Amministratori, tecnici comunali e professionisti, è stato quello di illustrare i contenuti della legge per favorirne una applicazione omogenea .

Il Sindaco Dott. Roberto Zanchetta, ha esposto le ragioni del  Convegno, sottolineando che nell'applicare la legge va conseguito un punto di equilibrio tra l'esigenza di rilanciare l'edilizia per coniugarla con la pianificazione comunale (P.A.T.).

La nuova normativa, infatti, va in deroga agli standards urbanistici, ma limiti, distanze ed altri vincoli rimangono inalterati.

Da parte degli Amministratori vanno pertanto comprese le ricadute nel territorio e vanno decise le modalità di applicazione della legge, cogliendo le opportunità ed evitando i rischi di cementificazione.

Ricorda che entro il 30 ottobre i Comuni devono adottare le delibere di adozione e tre sono le finalità da conseguire:

  • miglioramento della qualità abitativa
  • rinnovamento patrimonio edilizio
  • incentivazione delle energie alternative (impianti fotovoltaici e solari) per il risparmio energetico

La legge, dopo un confronto serrato in Consiglio regionale, ha trovato un ampio consenso, solo gli artt. 6 e 7 hanno riscontrato dei dissensi espliciti, in tema di abbattimento del costo di costruzione.

Ora vanno valutati anche gli adempimenti degli Uffici comunali ed a questo proposito ha  citato la circolare della Giunta Regionale, esaminandone i punti più significativi.

L'Assessore provinciale all'urbanistica - Franco Conte - si è soffermato sull'indirizzo della Provincia per una applicazione uniforme della legge, allo scopo di agevolare il lavoro dei tecnici comunali.

In prospettiva si pensa ad un regolamento edilizio tipo.

La bozza di delibera è stata predisposta da un gruppo di studio che si è soffermato soprattutto sulle distanze, sulle sopraelevazioni e sulle aree produttive.

E' stato istituito uno Sportello Unico per evitare solo speculazioni immobiliari.

Il Prof. Carlo Magnani, Rettore dell'IUAV di Venezia, nonché redattore del P.A.T. di Ponte di Piave, nel condividere la posizione dell'Assessore Provinciale Conte, ha invitato a valutare gli effetti diretti ed indotti e si è chiesto quali benefici tale provvedimento possa portare nel territorio veneto, dove finora c'è stato un consumo di territorio e di risorse naturali.

Il settore edile è sempre stato il motore dell'economia (rappresenta il 27% del PIL Veneto) e va riconosciuto che il patrimonio immobiliare vecchio ha bisogno di riqualificazione, costruendo con migliori standards qualitativi.

Sulla base di tali considerazioni non si può prescindere dal pericolo di consumare ulteriore territorio e bisogna capire se la legge è in grado di raggiungere gli obiettivi dichiarati di carattere sociale.

Esprime perplessità sul fatto che la legge metta in moto l'economia del Veneto, condivide le motivazioni del convegno e ritiene che l'applicazione della legge rappresenti una scommessa.

L'Ing. Ciro Perugini, in rappresentanza del Centro Regionale Studi Urbanistici, nel fare il quadro urbanistico del Veneto, ha affermato che l'aria che tira non è affatto buona, la  Legge in questione ha già subito 5 modifiche.

Il PTRC servirà a ben poco in quanto poco efficace, contiene parole illeggibili,  parte della normativa è approssimativa, le prescrizioni, le  direttive e i vincoli sono vaghi. L'art. 43 del PTRC, in particolare, è persino pericoloso, contiene un assemblaggio variopinto di problemi; rileva che manca l'attenzione alle infrastrutture viarie.

I tempi per l'approvazione del PAT sono diventati biblici e nella programmazione regionale ci sono buoni propositi ma pessimi risultati.

In questo quadro la legge 14 non pare in grado di raggiungere gli obiettivi.

Si assiste al paradosso che si fanno delibere sulle tettoie per evitare che esse superino le dimensioni dell'edificio principale di cui rappresentano una pertinenza, ma poi si lascia Veneto City in mano agli speculatori.

Nel quadro urbanistico regionale vige la regola del "pur tuttavia", per cui si dice, per esempio, "no a corpi aggiuntivi, pur tuttavia..."

A seguito di queste considerazioni invita comunque i Comuni a tirar fuori tutto ciò che c'è di positivo nella legge.

L'Arch. Giuseppe Manoli, Funzionario Direzione Urbanistica della Regione Veneto, ricorda che la legge è stata integrata da atti e deliberazioni per una corretta interpretazione.

Precisa le scadenze previste dalle legge e chiarisce cosa si intende per "casa esistente", riconoscendo che la circolare non chiarisce molto bene cosa si intende per "prima casa" (richiamando, all'uopo, la normativa finale e di urbanistica) mentre risulta più esplicita sul volume, superfici scoperte ed  adiacenze della casa.

Precisa che il volume può essere trasferito in sopraelevazioni in un edificio vicino, magari anche accessorio, e non sono possibili cambi di destinazione d'uso.

Il provvedimento è un po' confuso sul recupero dei sottotetti, mentre la percentuale di ampliamento si può calcolare in base a dei parametri non tanto complessi.

Qualche perplessità è emersa in ordine alla possibilità di ricostruire l'edificio (oggetto di ampliamento) in altro sedime.

Per gli insediamenti turistici si prevede un ampliamento per strutture all'aperto sulla cui entità ci dovrà essere una interpretazione successiva.

L'art. 5 è stato chiarito con delibera del 04.08.2009

Il Convegno si è concluso con un breve dibattito

 

 



news pubblicata il ven 09 ott 09