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Commemorazione Goffredo Parise

RICORDO DI GOFFREDO PARISE nel 37°anniversario della scomparsa

31 AGOSTO 2023 ORE 18.30 CASA DI CULTURA G. PARISE

Commemorazione sulla tomba dello scrittore

Intervengono: Vincenzo Maddaloni – Angelo Squizzato

Presentazione a cura dell’associazione Artattiva

Evento con traduzione simultanea in LIS

 

Per informazioni: biblioteca di Ponte di Piave, 0422858948 – biblioteca@pontedipiave.com

Vincenzo Maddaloni, storico giornalista e inviato speciale ha conosciuto Parise e con lui ha condiviso esperienze in ogni parte del mondo. Maddaloni ha raccontato tutti i più importanti avvenimenti della seconda metà del secolo scorso, scrivendo del Cile di Allende e Pinochet, della caduta dello Scià di Persia, della guerra delle Falkland. Ma ha seguito anche la rivolta di piazza Tienanmen, la ritirata delle truppe sovietiche dall’Afghanistan, l’URSS di Michail Gorbačëv. Ha fondato e presiede il Centro Studi Berlin89.
Sarà lui a descrivere lo scenario in cui si muoveva Parise, come lavorava, cosa significava essere inviato in quegli anni e in quelle zone del mondo. Interessante sentire da lui anche i paralleli tra la cronaca di ieri e quella di oggi.

A dialogare con Maddaloni ci sarà Angelo Squizzato, storica voce della RAI del Veneto e, prima ancora, cronista del Giornale di Vicenza. Proprio a Vicenza, Squizzato ha conosciuto Goffredo Parise.

Un racconto, dunque, a due voci sulla figura del giornalista Parise: da una parte il ricordo di chi, come Maddaloni, lo vedeva come un compagno di lavoro e di esperienze e dall’altra lo sguardo di Squizzato che seguiva dalla provincia l’attività di un maestro.

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La commemorazione del Sindaco:

 

Ringrazio le autorità civili, militari, religiose presenti, gli assessori e i consiglieri comunali del Comune di Ponte di Piave, i rappresentati delle Amministrazioni di Salgareda, Oderzo, Noventa di Piave, i cittadini pontepiavensi nel 37° anniversario della scomparsa di uno dei più grandi scrittori e intellettuali del secondo Novecento: Goffredo Parise cittadino di Ponte di Piave, sua Terra di Adozione, il cui legame fu così forte e intenso tanto da esprimere la volontà di essere sepolto qui, in quella che Lui ha definito la Sua Home, che racchiude tutti i suoi ricordi vissuti. Un grande legame con Ponte di Piave che Parise ha voluto coltivare dedicando sentimenti di rispetto e meraviglia per un ambiente ricco di storia, cultura e tradizioni.

Goffredo Parise saggista, poeta, inviato e giornalista, e non solo; un uomo dal carattere inquieto e visionario, un fine osservatore politico, un viaggiatore curioso e appassionato studioso di altre culture che mirabilmente riviviamo tra le pagine del testo a cura di Antonio Barzaghi “Goffredo Parise e il Giappone”, che rivivremo poi grazie al ricordo di Maddaloni e Squizzato e alla collaborazione di Artattiva e un reporter instancabile che ci la lasciato inarrivabili reportage di viaggio che con coraggio non mancò mai di documentare.

Goffredo Parise stesso ci offre le motivazioni che lo spinsero ad intraprendere quei viaggi per curiosità politica, partecipazione umana ed intellettuale; ma anche e soprattutto per la ferma convinzione che con le sue parole scritte avrebbe informato e coinvolto alcuni lettori «sulla sorte di alcuni ragazzi di quindici, sedici anni mandati a fare la guerra e disperatamente morti. Forse sono riuscito, e io ho sempre pensato e ancora penso che l’impegno di uno scrittore dovrebbe essere questo». «Scrivendo e pensando e guardando con enorme attenzione quello che ci circonda e talvolta, quasi sempre, soffrendo per l’impossibilità di mutarlo (le sole cose che sa veramente fare uno scrittore), lo scrittore che viaggia finisce per avere una sua idea di luoghi e persone diversi. Che analizza, con automatico piacere professionale, come insegnò a fare allora Marco Polo, un grande fenomenologo ante litteram. La gioventù lo aiuta a guardare, perché l’occhio, la mente e il cuore sono forti e resistenti anche ai grandi dolori dell’umanità».  Tratto da “Guerre politiche. Vietnam, Biafra, Laos, Cile,” edito nel 1976.

Ovunque lo abbia portato il suo viaggiare, anche se ha abitato in grandi città italiane, confrontandosi con i più significativi esponenti della cultura a lui contemporanei, Parise è sempre ritornato a Ponte di Piave.

Scrive Parise:  “Sono con molta soddisfazione nella casa nuova, tra due giardini ampia spaziosa. La prima vera casa o home della mia vita, sono contento”. Si riferiva alla casa di Ponte di Piave in via Verdi numero 1, dove si era trasferito nella primavera del 1984. In realtà Parise aveva iniziato ad abitare i luoghi del Veneto della zona di Ponte di Piave già a partire dagli anni Settanta, quando affascinato da una natura selvaggia e in modo particolare di alcuni ambienti, primo fra tutti il greto del Piave, aveva acquistato una casa nella golena del fiume, la casa di Salgareda, curata da Moreno Vidotto con cui condividiamo il ricordo, le testimonianza di Giosetta Fioroni che lo ricorda attraverso i momenti vissuti,  e la presenza di Omaira e degli amici che rendono sempre viva la Sua essenza.

Il nostro Comune che tanto deve a Parise, non potrà mai dimenticare quel patrimonio che rappresenta un valore aggiunto alle sue opere già tanto rappresentative della nostra cultura, nei ricordi privati generosamente condivisi dei pontepiavensi, rimane vivo il rimpianto per il letterato che ha saputo raccontare l’anima della nostra terra e per la persona che ha voluto confondersi tra la sua gente.

L’eredità di Parise non si conclude solo con l’immenso patrimonio culturale e letterario lasciatoci, ma riguarda anche questa sua Home, ovvero per una Sua precisa volontà le sue opere, i suoi libri ma anche gli ambienti, sono un patrimonio dell’intera comunità e, soprattutto, fruibili da tutti.

Per questo, proprio per essere vicini alle disabilità non visibili l’amministrazione comunale di Ponte di Piave, ha investito e sta continuando a farlo per rendere accessibile a tutti la sua casa,  le sue opere sia in braille che in lis e lis tattile – proprio in casa Parise vengono svolti i corsi in lis, e ringrazio il Presidente Ens Treviso Foltran qui con noi stasera per la collaborazione,  nonché la possibilità di accederne con visite guidate dirette dal nostro bibliotecario Francesco Tiveron con il prezioso supporto dell’Associazione “I Sillabanti” che ringrazio per la fattiva collaborazione.

Concludo citando le parole di Goffredo Parise:

“Il Veneto è la mia Patria…Noi veneti abbiamo girato il mondo, ma la nostra Patria, quella per cui, se ci fosse da combattere, combatteremmo, è soltanto il Veneto. Quando vedo scritto all'imbocco dei ponti sul Piave fiume sacro alla Patria, mi commuovo, … perché penso al Veneto."

Grazie Maestro Goffredo Paris perché il nostro cuore non dimentica ma ricorda