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Giornata della Memoria

gio 11 gen 24

27 Gennaio – Giornata della Memoria

foto partecipanti

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio, data che si riferisce al giorno in cui nel 1945 l’Armata Rossa liberò il campo di concentramento nazista di Auschwitz e che è stata scelta, su iniziativa dell’ONU, nel 2005 per commemorare i milioni di morti della Shoah e onorare chi si oppose a quella tragedia.

Come ogni anno l’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Istituto Comprensivo e le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, ricordano insieme questa giornata negli spazi scolastici aperti alla cittadinanza per la commemorazione.

I protagonisti della commemorazione sono stati gli studenti dell'Istituto Comprensivo che hanno proposto le loro riflessioni e i loro approfondimenti: gli alunni delle classi quarte delle scuole primarie hanno riflettuto sull'indifferenza, individuata come elemento che purtroppo favorisce discriminazioni e soprusi, proponendo come antidoto la sensibilità, pregio che hanno potuto apprezzare nella storia del gelataio Francesco Tirelli, "Giusto tra le nazioni".
Gli studenti delle terze della scuola secondaria hanno riprodotto delle Pietre d'inciampo, ideate inizialmente dall'artista tedesco Gunter Demnig ed ora diventate il più grande monumento diffuso d'Europa, ricordando le storie di alcune vittime del NaziFascismo quali ad esempio Anna Frank e Alberto Segre.

Durante la cerimonia è stato presentato il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze di Ponte di Piave, insediatosi ufficialmente martedì 23 gennaio scorso durante di Consiglio Comunale.

Il Giorno della memoria  afferma il Sindaco Paola Roma - è un’occasione per riflettere sulle cause di un doloroso passato e al tempo stesso per attivarsi affinché nel presente e nel futuro non si ripresentino più le condizioni che portarono allo sterminio di milioni di persone.  Voglio ringraziare per la  collaborazione l’Istituto Comprensivo di Ponte di Piave, il sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Ponte di Piave Ade Mc Lael Oluwatisegunfumi, e i consiglieri comunali del CRR, il consigliere della scuola primaria di Levada Veronica Bresolin, le classi quarte delle Scuole primarie e delle classi terze della Scuola Secondaria di Ponte di Piave, le associazioni combattentistiche e d’arma del Comune di Ponte di Piave, e i pontepiavensi,  per condividere un messaggio forte insieme ai ragazzi: ricordare  perché tutto ciò non accada mai più”.

 “Ricordare e trasmettere la memoria - ha dichiarato la Dirigente Scolastica Maria Francesca Di Leo –  è un impegno arduo, soprattutto per le giovani generazioni che spesso percepiscono questo passato come qualcosa di distante, ma proprio per questo è importante che la comunità si assuma la responsabilità di trasmettere la memoria, perché questa possa essere una guida per intraprendere scelte decisive per l’oggi. Questo il senso della Giornata della Memoria, condiviso con l’Amministrazione Comunale e il Nostro Istituto Comprensivo ”

un momento della cerimonia 

quarte elementari

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Discorso del Sindaco

GIORNATA DELLA MEMORIA 2024
27 GENNAIO 1945

“Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatto i miei ideali; verrà un tempo in cui saranno ancora attuabili.” (Anna Frank – Diario).

Il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa libera il campo di concentramento nazista di Auschwitz; i soldati che varcano i cancelli di Auschwitz e liberano i prigionieri superstiti, sopravvissuti allo sterminio razzista, non credevano ai loro occhi.
Le truppe liberatrici, entrando nel campo di Auschwitz-Birkenau, scoprirono e svelano al mondo gli orrori che furono compiuti nel cuore dell’Europa dal nazifascismo hitleriano, l’ideologia più aberrante perpetuata durante  la Seconda  Guerra Mondiale.
Ricollegandosi a quella data, il 27 gennaio di ogni anno (a partire dal 2000 in Italia e dal 2005 a livello mondiale) si celebra il ‘Giorno della Memoria’, per non dimenticare cosa sia stata la Shoah ed i milioni di vittime che produsse.

Luglio 1938. Un gruppo di dieci professori universitari, con a capo l’endocrinologo Nicola Pende, sottoscrive il "Manifesto della razza", che allinea il fascismo alla campagna nazista contro gli ebrei.  
Il Manifesto afferma che la popolazione italiana è nella sua totalità di origine ariana. La pubblicazione del documento sul giornale "Il Tevere" provoca la reazione sdegnata di Papa Pio XI, dei cinquantamila ebrei italiani e degli oppositori al regime. Al termine della guerra per degli 8.286 ebrei italiani deportati dai tedeschi, solo 400 faranno ritorno in Italia.

Il 20 gennaio 1942 in una villa sul lago di Wannsee, presso Berlino, si incontrano 15 alti ufficiali nazisti per discutere la ‘Soluzione finale’ della questione ebraica. Il piano viene illustrato dal leader delle SS Reinhard Heydrich; il sistematico massacro, ideato per creare un Reich libero da ebrei, prevede il trasporto in campi di concentramento e di sterminio dotati di camere a gas e di forni crematori. Il triste computo totale delle vittime dell’olocausto ebraico perpetuato in tutti i campi di sterminio, documentato nei puntuali rapporti e nei registri dell’orrore è di sei milioni.

"Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano". Ho scelto questo brano tratto da “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino perché sostiene nell’ esprimere due  pensieri, tra loro collegati che ritengo essenziali perché questi terribili fatti non si possano più ripetere:
-    la presa di coscienza individuale che deve  essere di ammonimento per tutti i pericoli di un individualismo sfrenato che offusca “il noi” e sminuisce il sentimento di bene collettivo
-     la forza del ricordo, la memoria indispensabile che concorre nel far si che questi crimini contro l’umanità non vengano a ripetersi.

Perché le guerre che stanno imperversando in questo ultimi tempi nel cuore dell’Europa, nel Medio Oriente ed in altri Paesi del mondo teatro di conflitti dimenticati, stanno a dimostrare che prevaricazioni, violenze, distruzioni e morti coinvolgono ancora civili innocenti, con i loro carico di orrori.
La forza del ricordo, che sconfigge l’indifferenza e  che supera le barriere temporali deve essere trasmessa alle giovani generazioni, ai ragazzi ed ai bambini dagli adulti, dalle istituzioni,  dalle scuole  e dalle famiglie non solo con la cronaca degli avvenimenti storici, seppur basilare per rafforzare le conoscenze, ma anche con la forza dei valori ed i principi che li sorreggono: la tolleranza, l’inclusione, il rispetto e l’accettazione del “diverso da noi”.
L’accettazione dell’individuo in quanto tale che prevede il superamento delle diversità di appartenenza ambientali e culturali,  il rispetto per le idee altrui e l’inclusione delle persone con disabilità devono far parte di un bagaglio che transita le nuove generazioni verso il futuro.

Ringrazio oggi il dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Francesca Di Leo, i collaboratori del dirigente Prof Panighel e Prof Soldera, gli insegnati e il personale Ata,  il sindaco dei ragazzi Ade Mc Lael Oluwatisegunfumi e il Consiglio Comunale dei ragazzi e delle ragazze di Ponte di Piave, le forze dell’ordine,  le nostre associazioni combattentistiche e d’arma e  i cittadini per l’opportunità di fare questo ricordo proprio all’interno dell’istituto comprensivo, perché in questo luogo di insegnamento ci ricorda che occorre ricordare e dal ricordo imparare.

Solo in questo modo sarà possibile far rivivere, anche non se ne conoscono i volti ed i nomi, tutti gli innocenti, intere famiglie, donne, anziani e bambini, “passati per il camino” nei crematoi dei campi di concentramento.
La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato Primo Levi.
(Mario Rigoni Stern)

 



news pubblicata il sab 27 gen 24